3 Passi per fare Business con il Marketing Filantropico

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Molte aziende decidono di porsi degli obiettivi di business non solo commerciali ma anche sociali, dedicandosi ad attività filantrope.

Alcune lo fanno solo per pura solidarietà verso persone che vivono in condizioni difficili, sia dal punto di vista della salute che economico, mentre altre, purtroppo, tendono a voler dedicarsi a questo tipo di attività solo per avere una riduzione della pressione fiscale e per guadagnare punti per quanto riguarda la propria reputazione.

In ogni caso decidere di non limitare la vendita del tuo prodotto al solo fine commerciale, ti permette non solo di ottenere vantaggi in termini di utenti solidali che saranno disposti a prendere il tuo prodotto per una buona causa, ma anche per un vantaggio puramente spirituale, infatti:

Essere solidali verso gli altri è un toccasana per l’umore e ci si sente importanti nel proprio piccolo per aver dato un contributo a risolvere i grandi problemi del mondo.

I problemi della Filantropia Aziendale

Quando si decide di fare attività filantrope a livello aziendale si possono presentare alcuni tipi di problemi. Il primo, riguarda le attività di marketing strategiche finalizzate ad una causa sociale che ancora non sono state sviluppate in maniera efficace. Questo perché ancora molti dirigenti tendono a voler trattare le cause sociali proprio come la vendita di un prodotto, credendo che basti una buona campagna promozionale per ottenere “clienti”, ed inoltre si tende a voler agire sulle cause sociali solo per un fatto di responsabilità e non per un fatto di crescita e di differenziazione dell’azienda.

1° PROBLEMA

Molte aziende decidono di occuparsi di problemi sociali solo come uno strumento per aumentare la propria reputazione o per nascondere critiche all’azienda, invece la filantropia aziendale deve essere integrata all’interno del modello di business e il primo fine, deve essere quello solidaristico e non quello economico.

2° PROBLEMA

Un altro problema che si presenta quando la filantropia aziendale non è applicata in modo corretto è che i consumatori possono essere attirati dal prodotto solo sanno che ha fini solidaristici, ma alla fine non provoca in loro nessun cambiamento di stile di vita, perché continuano a percepire i problemi sociali per cui la tua azienda si batte, qualcosa che non ha nulla a che vedere con le loro vite.

3° PROBLEMA

Un altro problema è quando un’azienda compie operazioni dannose per l’ambiente, gli animali o le persone e pensa che basti il supporto ad una causa sociale per risolvere tutti i problemi legati alla reputazione. Molte volte però, appena la verità viene svelata l’azienda perde notevolmente la sua reputazione, dato che ha cercato in maniera disonesta di nascondere la verità. Per le grandi aziende sta diventando sempre più difficile non avere una causa sociale da supportare, dato che i consumatori chiedono di intervenire sui problemi sociali, poiché sanno che hanno i mezzi per farlo, e per di più pure bene!

3 Passi verso la Trasformazione Socio-culturale della tua Azienda

In questo articolo voglio descriverti 3 passi che possono portare la tua azienda a supportare una o più cause sociali e tutto questo inizia con la definizione degli obiettivi.

Il passo successivo è quello di coinvolgere cose e persone necessarie per raggiungere l’obiettivo prefissato ed infine si arriva alla soluzione in grado di innescare una trasformazione sociale.

Ecco in seguito i 3 passi fondamentali per attuare una trasformazione:

1° PASSO – Identifica i tuoi obiettivi

È molto importante trovare degli obiettivi che possano interessare i consumatori, ad esempio nei paesi dove c’è un buon tenore di vita, le problematiche sociali che coinvolgono maggiormente le persone sono il benessere e la salute. Infatti le aziende che decidono di supportare le associazioni che si occupano di fare ricerca per cure a malattie comuni, come i tumori, tendono ad avere un discreto successo.
Tuttavia questi obiettivi devono tenere conto di tre fattori fondamentali:
1° Fattore: la congruenza con i valori e obiettivi aziendali. Ad esempio non ha molto senso fare una campagna per la tutela degli animali, quando il tuo prodotto sfrutta gli animali.
2° Fattore: riguarda l’impatto di business. Per quanto può essere buona la causa, deve comunque produrre un profitto o deve essere in grado di non mandare in perdita l’azienda. Ecco perché è molto importante scegliere obiettivi aziendali che siano realizzabili, altrimenti con il fallimento dell’azienda, non si otterrebbe nulla.
3° Fattore: riguarda l’impatto sociale, che è la parte più importante, ovvero i cambiamenti che apporterebbe al nostro mondo in senso umanitario.

2° PASSO – Trova un target

La seconda fase riguarda l’identificazione degli Stakeholders, ovvero tutti quei soggetti che sono coinvolti direttamente o indirettamente al prodotto e all’attività aziendale.

In questa categoria rientrano, ad esempio, i venditori, i consumatori, i dipendenti, i distributori.
Ci sono tre tipi di pubblico:
1) Il primo è legato al genere e all’età, in cui il Marketing deve cercare di valorizzare quelle categorie sociali che oggi vengono ancora molto sottovalutate. Come ad esempio le donne, che solitamente si occupano dell’alimentazione della loro famiglia e sono tendenzialmente più interessate a risolvere problemi relativi all’alimentazione, ma anche i giovani hanno un ruolo importante per risolvere alcune problematiche sociali e lo stesso vale per gli anziani, soprattutto per la ricerca che riguarda le malattie, dato che tendono ad essere direttamente coinvolti.
2) Il secondo pubblico riguarda il ceto medio e le tematiche su cui si punta maggiormente sono l’istruzione e la giustizia sociale. Poiché il ceto medio non è povero, ma nemmeno ricco e potente è comunque soggetto a molti problemi sociali, infatti provate a pensare a tutti i tagli che le scuole devono fare per mancanza di fondi.
3) Il terzo tipo di pubblico riguarda le minoranze, come immigrati, religioni o disabili e le cause sociali devono mirare a risolvere i loro problemi o i loro obiettivi.

3° PASSO – Offri soluzioni soddisfacenti

Alla fine l’obiettivo della tua azienda viene raggiunto solamente se viene fornita una soluzione soddisfacente. Secondo molte indagini una soluzione viene definita soddisfacente se crea nuovi posti di lavoro con un reddito in grado di tenere un tenore di vita dignitoso all’individuo (ottimo per contrastare la povertà e per dare un senso di sicurezza alle persone), oppure lo sviluppo di innovazioni che portano a un progresso per la società e la creazione di prodotti o servizi in grado di fornire soluzioni ai problemi.

Per promuovere il progresso è possibile usare un approccio caratterizzato da tre fasi:
1) Fase di ascolto e di definizione del problema, in cui vengono svolte ricerche per poter definire nella maniera più precisa possibile il problema e valutarne la sua portata , ovvero verificare se è qualcosa che possiamo risolvere nelle nostre possibilità.
2) Fase di progettazione, in cui si progetta nei minimi dettagli le mosse da fare per arrivare ad una soluzione che risolva il problema.
3) Fase di realizzazione, ed è la parte in cui si passa dalla teoria alla pratica e si valuta se ciò che è stato pianificato non presenta problemi o opportunità e si passa all’esecuzione del progetto.

Conclusioni

Ovviamente le aziende devono collaborare tra loro, non possono pensare che per fini solidaristici si possa agire individualmente, anche perché i problemi del mondo sono tanti e molto complessi e perfino per una delle più grandi aziende potrebbe essere difficile risolvere una problematica sociale da sola.

La solidarietà non deve essere più vista come una semplice beneficenza, ma come un qualcosa che può essere benissimo integrato all’interno del sistema economico e che può portare molti vantaggi non solo a chi è svantaggiato, ma anche alle aziende stesse, ad esempio con la creazione di nuovi posti di lavoro. Più le persone hanno potere d’acquisto e più aumenteranno i consumi con notevoli profitti per le aziende.

Se si valorizza un buon stile di vita in modo da prevenire le malattie, saranno minori i costi sociali per la sanità e di conseguenza questi soldi non pagati saranno portati su investimenti di tipo commerciale.

Sono comunque del parere che quando si parla di solidarietà non è totalmente corretto pensare solo al profitto, e vi invito a riflettere su quanti vantaggi potreste avere decidendo di appoggiare una o più cause sociali.

Spero che l’articolo ti sia piaciuto, ora che aspetti a definire le cause sociali che vuoi risolvere per il bene della comunità? Diamo tutti una mano per rendere questo mondo un posto migliore! 

Pensa in Grande!

Alessandro Ferrari


Author: Alessandro FerrariAutore, Imprenditore e Formatore esperto in Comunicazione, Tecniche di Vendita e Inbound Marketing.

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